In una fabbrica specializzata nello smaltimento dei rifiuti, il ritmo alienante di gesti meccanici e umani ripetuti senza sosta, si trasforma lentamente in una vera e propria musica. E quando un operaio comincerà a intonare una canzone, tutti gli altri lavoratori lo seguiranno dando vita a un canto liberatorio. Tra documentario e musical, il cortometraggio, presentato a Locarno, è, secondo la stessa autrice, ispirato al lavoro di Alan Lomax e ai film di Jacques Tati.