Parte conclusiva, dopo Manufactured Landscapes e Watermark, di una trilogia dedicata all’impatto delle attività umane sulla Terra. Dalle pareti di cemento in Cina, che ricoprono il 60% della costa continentale, alle più grandi macchine scavatrici mai costruite in Germania, dalle psichedeliche miniere di potassio negli Urali alla devastata Barriera Corallina australiana fino ai surreali stagni di evaporazione del litio nel deserto di Atacama, un lungo viaggio per svelare paesaggi mutati in modo irrevocabile. Sequenze di spaventosa bellezza si susseguono drammaticamente, testimoniando una fase critica dell’attuale processo geologico: l’Olocene ha ceduto il passo all’Antropocene, l’epoca caratterizzata dal dominio dell’uomo sulla natura, tale da diventare la causa principale delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche del Pianeta.