Nell'immediato dopoguerra, vicino a Siracusa, nella costa sudorientale della Sicilia, con la costruzione di raffinerie, industrie chimiche e centrali elettriche, fu creato in pochi decenni il più grande polo petrolchimico d'Europa. Ripercorriamo così una vicenda di inquinamento, illeciti e corruzione che, inseguendo la chimera dell'indipendenza energetica, ha causato dei danni altissimi a livello ambientale e alla salute della popolazione. Un'area già definita a rischio dall'Organizzazione mondiale della sanità, in cui è però prevista la costruzione di quattro nuovi inceneritori e un rigassificatore da quattrocentocinquantamila metri cubi di metano.