In una delle aree più aspre dell'entroterra sardo, la Barbagia, si festeggia ancora oggi una forma piuttosto cruda di Carnevale che ha origini preistoriche. Dai graffiti delle grotte pre-nuragiche ai giorni nostri, in un territorio connotato da un forte sentimento di indipendenza dallo Stato e ferito da un passato di povertà, banditismo e faide tra famiglie rivali, si perpetua l'ancestrale rito della vita e della morte. Ritratto di un'Italia contemporanea, dove il collasso del sistema industriale e gli operai in lotta condividono con la struttura agro-pastorale la coscienza del sacrificio. Tutto è cenere, tutto è polline e germoglio, tutto è attesa della primavera, nell'eterno sacrificio dell'umana esistenza.