A dieci anni Mike Pandey partì dall'Africa per raggiungere l'India, suo paese d'origine. Durante il viaggio fu ipnotizzato da enormi creature che nuotavano accanto alla sua nave. Quasi quarant'anni dopo, il loro ricordo è ancora talmente forte da spingerlo a cercarle. Il regista viaggia con il suo team lungo l'intera costa del Gujarat alla ricerca di quei grandi pesci, riuscendo ad avvistarli solo dopo un anno. Ma la scena che gli si presenta è tragicamente differente: essi non nuotano più liberi nell'Oceano come nei suoi ricordi, vengono cacciati e uccisi. Shores of silence focalizza
l'attenzione sul massacro di una specie marina la cui sopravvivenza è resa già difficile da un tipo di riproduzione molto lenta; per questo propone
l'introduzione di leggi che ne bandiscano il commercio in India, trovando però valide alternative a una comunità che ha nella pesca la sua unica risorsa economica.