Partendo da una prospettiva urbana, in cui l'albero rappresenta un'eccezione al dispiegarsi geometricamente regolato di edifici e strade, la cinepresa di JÁ¶rn Staeger, veloce e sfuggente come uno sciame d'api, si insinua tra i filari delle monoculture, dove ancora è visibile la mano dell'uomo, fino a perdersi in foreste incontaminate, le cui impenetrabili trame vegetali appaiono tanto maestose, quanto vulnerabili di fronte alla minaccia del disboscamento. Un omaggio poetico e affascinante alla foresta, uno dei più grandi miti della cultura teutonica.