Mesi fa un amico mi racconta che in un paesino dell'alto lago di Como si parla ancora oggi un dialetto molto simile al siciliano. Questo paese è Germasino e ha avuto nei secoli scorsi un'emigrazione massiccia in Sicilia e i migranti, ritornando poi al paese, hanno portato con loro mutamenti e stravolgimenti nella lingua e nelle usanze della popolazione del lago.
Il film è un viaggio alla scoperta di queste tracce ancora presenti sul territorio: in quasi tutti i paesi dell'alto lago di Como (Livo, Peglio, Dosso del Liro, Vercana, Cà ino) ci sono grandi chiese costruite con i soldi degli immigrati, quadri di Santa Rosalia, reliquie e reliquiari.
Il viaggio si allarga poi alla ricerca delle molte cose rimosse dalla normale vita quotidiana: i lavori antichi e il paesaggio di questi luoghi sempre più deturpato dalla modernità incalzante. Attraverso personaggi surreali, studiosi e soprattutto ricordi il film cerca di ricostruire le tracce di questa identità forse perduta, tutto sul filo di quella che è una memoria che sembra essere stata rimossa.