Tratto dall'omonimo romanzo di Massimo Lolli, Volevo solo dormirle addosso racconta senza false reticenze le drammatiche dinamiche lavorative provocate da una ristrutturazione interna di un'azienda acquistata da una multinazionale. La regia di Eugenio Cappuccio (Il caricatore, La vita è una sola, Come mosche) è attenta a non cadere nei facili stereotipi e nelle posizioni ideologico-manichee grazie a un sapiente alternarsi di campi e contro campi tra i visi degli impiegati sperduti nel buio di un futuro senza lavoro e il volto altrettanto drammatico del bravissimo Giorgio Pasotti, tagliatore di teste suo malgrado e pieno di scrupoli. Le scenografie gelide e le immagini dalle tonalità livide sono altri utili segnali di un mondo lavorativo senza vittime e carnefici.