Borgo Sabotino, Latina, settanta chilometri a sud di Roma. Una terra nota anche come "palude redenta", creata da Mussolini durante il ventennio. Qui, nel 1963, in pieno Boom economico, fu costruita quella che all'epoca era la più grande centrale atomica d'Europa. Gianfranco Pannone, che fece parte di un comitato locale antinucleare mobilitato per il referendum del 1987, decide di tornare a indagare, anche grazie agli amici di un tempo e sullo sfondo di una nuovo ritorno al nucleare voluto dal governo Berlusconi, sui problemi irrisolti legati all'impianto dell'intera zona, che vide, tra l'altro, la costruzione di un secondo reattore sperimentale tutto italiano mai entrato in funzione.