In un luogo imprecisato, chiuso da quattro mura altissime, vivono un uomo enorme, Mondo, ed un omino magro, magro, Terzo. Le mura non hanno né porte, né finestre, soltanto su di una c'è un passapranzi. Le mura non hanno il tetto e sopra di esse si staglia contro il cielo un enorme ramo di pino con un'unica pigna che cade ogni giorno, ma ogni mattina è di nuovo, magicamente, appesa al ramo. Terzo e Mondo vivono insieme e sono inseparabili come il padrone e lo schiavo, l'essere e il non essere, il capitale e il lavoro. Terzo non possiede che una pigna, Mondo riceve ogni giorno da mangiare attraverso il passapranzi. Uno non ha niente, l'altro tutto, sembra.