A Palermo esiste dal 2008 una cooperativa che raduna ottantacinque cenciaioli storici, veri e propri esperti nel recupero dei materiali riciclabili dalla spazzatura. Come già i loro padri e i loro nonni, lavorano nel cuore della città, raccogliendo, falcetto alla mano e bidone di plastica legato alla cintola, ferro, cartone, vetro o plastica per poi rivenderli, mantenendo così le loro famiglie. Dopo anni di lotte, sono finalmente riusciti a strappare un accordo con l'Amia, l'azienda municipalizzata che si occupa dei rifiuti nel capoluogo siciliano. L'Amia è però ora sull'orlo del fallimento e la sopravvivenza stessa dei cenciaioli è oggi sempre più a rischio.