Il racconto di un'esperienza progettuale sostenuta dall'Ong Fratelli dell'Uomo insieme ad un'associazione contadina africana (Ugpm) sul tema dell'energia rinnovabile e dell'agricoltura sostenibile. Nell'area centrale del Senegal, che ha come capoluogo Mecké, gruppi di contadini organizzati in una rete di 89 villaggi si sono organizzati per diffondere l'utilizzo dell'energia solare fotovoltaica. Gli impianti ad energia solare, concepiti per rispondere alle esigenze sia delle singole famiglie che di villaggio, portano ad un miglioramento generale delle condizioni di vita delle popolazioni (luce nelle case e scuole, alimentazione elettrica di radio, tv, cellulari e frigor comunitario) e forniscono garanzie per la sicurezza alimentare della popolazione. Gli impianti fotovolatici di villaggio sono infatti affiancati da una cisterna dell'acqua che viene alimentata da una pompa ad energia solare. La disponibilità di acqua permette ad ogni villaggio di estendere i terreni dedicati all'orticoltura con una conseguente alimentazione più sana e la possibilità di commercializzare prodotti agricoli diversificati. Una strategia che permette di riconvertire terreni bruciati e poco fertili a causa di decenni di monocultura intensiva (per lo più di arachide). In queste attività sono coinvolti anche gli immigrati senegalesi in Italia provenienti da quell'area del Paese che possono dedicare (grazie a degli incentivi finanziari) parte delle rimesse per installare impianti fotovoltaici presso i villaggi da cui sono partiti.
