Dopo l'8 settembre del '43 a Ferrara si ridefiniscono le gerarchie del partito fascista: lo scontro è tra l'ala moderata, rappresentata dal federale, e l'ala più violenta e intransigente, capeggiata da Carlo Aretusi, che per avere il sopravvento incarica un sicario di uccidere il federale, accusando poi dell'omicidio gli antifascisti. La vicenda sfocia nel dramma: in una violenta rappresaglia vengono fucilate undici persone. Nel clima del dopoguerra carnefici e vittime si confondono. Il film è tratto da un racconto di Bassani adattato con l'aiuto di Pasolini.