Protagonista di questo film è un palazzo. Eretto ai confini di Roma come un monolite in aperta campagna, è un complesso municipale degli anni Settanta: Corviale. Questa struttura che si sviluppa per oltre un chilometro, è diventata l'incarnazione del fallimento di un utopico progetto di pianificazione urbana. Concepito come una città autosufficiente, per decenni è stato abbandonato alle soluzioni adottate dai suoi ottomila residenti. Il film si sofferma su questa affascinante mostruosità architettonica, intrecciando le immagini con il punto di vista degli abitanti. Come se il palazzo avesse una propria voce, le testimonianze e i racconti degli abitanti ripresi fuori campo confluiscono in una narrazione polifonica di personali destini intimamente legati alla storia di Corviale. Gradualmente si apre uno spazio nel quale lo spettatore ha modo di riflettere sulle contraddizioni che stanno alla base delle nostre metropoli occidentali.