Yi-Jie è una ragazza di undici anni che lavora a fianco del padre in un impianto di riciclaggio, mentre sogna di frequentare la scuola. Kun, ambizioso capo della struttura, aspira a un futuro migliore. Attraverso lo sguardo e i gesti ripetitivi di coloro che maneggiano quotidianamente i rifiuti plastici provenienti da tutto il mondo, si delinea un'analisi sui consumi e la cultura nati dalla globalizzazione. Al tempo stesso viene data voce a una comunità di lavoratori pressoché invisibile, immersa nella spazzatura e lontana dai riflettori televisivi. Al suo interno si condividono fatica e povertà ma anche sogni di istruzione, di difesa della salute e di diritto a un avanzamento sociale come per chiunque altro. Al termine della proiezione, la giornalista ambientale Giorgia Marino intervista l'autore