Durante un viaggio nelle steppe della Mongolia, il fotografo
esploratore giapponese Yoshiharu Sekino incontra Pujee, una bambina di
sei anni di famiglia nomade: immediatamente tra i due, nonostante le
profonde differenze, nasce un rapporto di amicizia che, dopo la
diffidenza iniziale, durerà per anni. Kazuya Yamada documenta in modo
delicato e toccante la maturazione di una bimba forte e risoluta, così
giovane eppure già elemento insostituibile all'interno di un nucleo
travolto dall'apertura all'economia di mercato, in grado di mettere a
dura prova la sopravvivenza dei gruppi nomadi.