Giuseppe Mantello, Ferruccio Ramella, Diddio Cerruti: i nomi dicono poco, ma i loro volti segnati, i loro sorrisi, i lunghi silenzi di chi è abituato alla solitudine, sono la testimonianza di una realtà che ha radici antichissime. Sono i pastori delle alte valli biellesi, le Prealpi piemontesi che confinano con la Valle d'Aosta. In tarda primavera dalla pianura salgono verso la montagna, ripercorrendo sentieri tracciati da secoli, in compagnia di cani, qualche asino e greggi di pecore. Duecento, trecento bestie in cerca di pascolo, fino ad autunno inoltrato. Un'attività sempre meno redditizia, che un tempo si tramandava di generazione in generazione. Ora sono rimasti in pochi e presto non ci sarà più nessuno disposto a scegliere una vita così distante dal mondo della pianura.