Quando nel 2004, in Puglia, sono iniziati i controlli dell'Arpa sulle condizioni di acqua, aria e suolo, in pochi sospettavano di trovarsi di fronte a un tale disastro ambientale. I dati hanno dimostrato la presenza di sostanze inquinanti, causa di avvelenamenti e tumori.I responsabili? Gli ecomostri come il polo industriale di Brindisi, la centrale termoelettrica di Cerano, la Copersalento di Maglie o le numerose discariche stracolme di rifiuti, come la Burgesi di Ugento con un ciclo di smaltimento sempre sull'orlo dell'emergenza ambientale e sanitaria, discarica sulla quale pendono i forti sospetti di inquinamento sollevati negli anni da cittadini e associazioni. Mettere in primo piano quello che disturba, ferisce e ci fa ammalare, sembra essere il difficile sentiero attraverso cui possiamo tentare di mettere in salvo il nostro mondo.