Stefania Senno aveva poco più di due anni quando fu colpita dalla nube tossica fuoriuscita dall'Icmesa di Seveso. Il suo corpo fu segnato in maniera grave dalla cloracne e colpito da ustioni chimiche irreversibili. Il fotografo Mauro Galligani scattò la fotografia simbolo di quel disastro ambientale: Stefania piange, il volto rivolto verso l'alto, le piaghe sulla pelle. Per trent'anni Stefania Senno si è rifugiata lontano da Seveso e ha cercato di sopravvivere: la sua esistenza è stata segnata per sempre da quell'incidente. In Specchio delle mie brame Stefania racconta il suo passato e il suo futuro, con una sincerità assoluta. Una testimonianza in favore di un mondo che non conosca più certi disastri.