Quando l'autore, Gert Monheim, iniziò le sue ricerche sulla discarica di rifiuti tossici della compagnia farmaceutica Bayer a Leverkusen nel settembre del 1989, la città di Leverkusen aveva appena concluso un contratto con l'azienda chimica salutato come "storico": da contratto l'azienda doveva contribuire con 40 milioni di marchi tedeschi alle operazioni di ripulitura. Nel corso delle sue ricerche, l'autore scoprì molte contraddizioni. In particolare, non erano state prese in considerazione delle misure per fermare l'inquinamento delle acque sotterranee che, secondo gli esperti è uno dei problemi più preoccupanti, ma erano state rimandate agli anni a venire. Questo a fronte del fatto che la discarica di materiale tossico conteneva centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti chimici velenosi e cancerogeni che potevano filtrare nelle acque sotterranee e nel Reno, minacciando la salute pubblica e l'ambiente. Il contratto era solo un inganno? Le autorità cittadine non avrebbero dovuto tenere una linea più dura con la potente azienda? Queste domande furono poste a chi di dovere dai cineasti e sortirono un effetto importante: nel corso di una conferenza stampa tenuta nel periodo natalizio del 1998, l'azienda chimica sorprese sia la città che il pubblico cambiando la sua politica e offrendo una somma aggiuntiva di 150 milioni di marchi tedeschi per combattere l'inquinamento delle acque sotterranee.