"Assassinio di massa! E' un assassinio di massa", grida un contadino interrogato da Andreas Horvath, quando, all'inizio del 2001 l'epidemia di afta epizootica fornisce ai media immagini quotidiane di carcasse ripugnanti. Il mondo agricolo inglese è sotto choc: ufficialmente sono stati abbattuti quattro milioni di animali, ma certi contadini avanzano cifre superiori: sei, forse nove milioni... Il silenzio di cui parla il film è quello che scende sui verdi pascoli dello Yorkshire dopo queste indiscriminate uccisioni. Simili a cosmonauti, i veterinari del governo procedono al sacrificio metodicamente, instancabilmente. Gli allevatori sospettano una macchinazione internazionale, un tributo da pagare all'Unione europea, un modo per far rispettare le quote latte, mentre Horvath, con un approccio poetico e contemplativo, insiste sulla bellezza dei paesaggi, quasi pitture campestri. Nel settembre scorso il Ministero dell'Agricoltura ha rivelato che solo un quarto delle bestie uccise era suscettibile di essere infettato, le altre sono state abbattute come misura precauzionale.<%YOUTUBE=LUOXCJcNhOA%>