Sulle sponde di un lago, così calmo e silenzioso da apparire incantato, un ragazza si aggira solitaria: si tratta di un sogno in cui la natura appare in tutta la sua immutabile e misteriosa bellezza. Purtroppo, anche nei sogni più belli, la realtà si manifesta in tutta la sua crudezza, come a rendere impossibile anche la più innocente delle fughe: a turbare il sonno della ragazza, una montagna di rifiuti. Delicato e poetico cortometraggio del giovane regista giapponese Eiji Shimada, che si affida a immagini tanto suggestive quanto evocative.