Due mesi di riprese, 10 mila km percorsi: sono queste le cifre di The Throbbing Desert, realizzato da Innaro e Vannini in un Egitto visto attraverso le sue antiche tradizioni, le zone meno conosciute, al di fuori delle consuete rotte del turismo. Il film affronta anche le nuove problematiche nate dai cambiamenti economico-sociali. Dal Deserto occidentale, all'impervio altopiano di Gilf-el-Kebir, fino alle oasi di Bahariya, Farafra, Dakhla e Kharga, emergono i rischi di carattere ecologico e idroegeologico a cui sono sottoposti i delicati ecosistemi che governano questi luoghi, schiacciati tra l'avanzare inarrestabile del turismo, portatore di strade asfaltate e interminabili colonne di jeep, e progetti di sviluppo economico e idrico grandiosi, ma avventati.