Un viaggio di circa 1.600 miglia compiuto nel 2013 lungo il Gange documenta l'intensa bellezza e le contraddizioni del fiume più venerato al mondo. Dalla sorgente sul ghiacciaio Gangotri all'incontro con il mare nel Golfo del Bengala, il fiume raccoglie neve contenente zinco di emissioni industriali, mentre a valle è sbarrato da sedici dighe per la produzione di energia elettrica e il controllo delle inondazioni. Per tutto il suo corso l'acqua viene deviata a scopi agricoli e nell'impatto con i circa 500 milioni di abitanti del suo bacino, si aggiungono rifiuti domestici, industriali, fognature grezze e ciò che rimane dei riti funebri. Immagini inquietanti, scene contemplative, interviste ad esperti per interrogarsi sul destino del fiume sacro, simbolo di purificazione.