Gambit

Gambetto
di Sabine Gisiger Documentario Germania 2005 107'

Nel 1976 alla Icmesa di Seveso è fabbrica che fa parte del gruppo chimico Hoffman-La Roche - avviene una grave esplosione. Una sostanza altamente tossica, la diossina, fuoriesce con conseguenze gravissime per uomini e ambiente. Jòrg Sambeth, direttore tecnico presso la Hoffman-La Roche, viene denunciato, processato come uno dei principali responsabili dell'incidente e condannato a cinque anni di reclusione. Sambeth però non accetta di essere ritenuto l'unico responsabile e indaga sulle cause e le circostanze della catastrofe, scoprendo alcuni fatti che gettano una luce inquietante sulle responsabilità della multinazionale svizzera.

Regista:

Sabine Gisiger

Nazione:

Germania

Descrizione

L’incubo della diossina ritorna sul grande schermo. L’incidente di Seveso del 10 luglio 1976 –  quando l’Icmesa inquinò con sostanze altamente tossiche vaste aree del territorio limitrofo – viene raccontato nel documentario della regista svizzera Sabine Gisiger, Gambit, presentato al festival di Locarno – dove ha vinto il premio della Settimana della Critica – e ieri in anteprima italiana nel centro brianzolo. Il film propone una lettura diversa dei tragici eventi di Seveso attraverso il racconto di uno dei reali protagonisti, Jörg Sambeth, direttore tecnico della Givaudan di Ginevra (filiale del gigante svizzero della chimica Roche), di cui l’Icmesa di Seveso era una società affiliata. Il documentario di Sabine Gisiger indica come Jörg Sambeth, condannato a cinque anni di reclusione per aver intenzionalmente trascurato le misure di sicurezza nella fabbrica, fosse in realtà una pedina (gambit) in un gioco molto più grande di lui. “E’ proprio dopo aver conosciuto Sambeth – dice la regista – che ho voluto raccontare l’evento Seveso sotto una prospettiva diversa”. Attraverso le parole del dirigente svizzero e materiali di archivio raccolti in due anni di ricerche dalla Gisiger, il film rivela come Sambeth avesse chiesto alla Roche 12 milioni di franchi per rimettere in condizioni decorose l’Icmesa da lui trovata “in uno stato miserabile”. Sulla novità di questa e altre informazioni proposte dal film dissente però Massimiliano Fratter, socio del circolo Legambiente “Laura Conti” di Seveso e responsabile del progetto Ponte delle Memoria che raccoglie la documentazione sul caso Seveso: “Che gli impianti fossero obsoleti, che i tecnici sapessero del rischio della produzione di diossina in caso di incidente, che ebbero la certezza della presenza di diossina il giorno dopo, sono fatti noti da anni”. Fratter, consultato dalla Gisiger per la realizzazione del film, ridimensiona anche le scuse di Sambeth alla gente di Seveso: “Per renderle più sincere l’ex-dirigente avrebbe dovuto fare un gesto “concreto” verso la comunità, per esempio donando parte del compenso ricevuto per il film e per il libro da lui scritto”. La Gisiger, al contrario, sottolinea “il coraggio di Sambeth, che ha ammesso i propri errori pur non essendo l’unico e forse nemmeno il principale colpevole”. “Con il mio film – prosegue la documentarista – ho voluto ritrarre Sambeth, ma senza farne un eroe, anzi la sua figura è quella di un anti-eroe”. Gambit ha ricevuto un’accoglienza molto buona sia al festival di Locarno che, più in generale, nella Confederazione elvetica: “Ha acceso discussioni e polemiche sui giornali: la Bafler Zeitung si è scagliata contro il silenzio dietro cui si continua a trincerare la Roche”. La multinazionale farmaceutica non ha esercitato alcuna pressione sulla Gisiger, ma questo – rileva la regista – “per non fare alcuna pubblicità al film”. “Infatti – prosegue – ho cercato di contattare i responsabili di allora della Roche, ma di quelli ancora in vita nessuno ha voluto incontrarmi”. Gambit è attualmente in programmazione nella Svizzera tedesca: “Sono in corso contatti – dice la Gisiger – per distribuire il film anche in Italia, se non in sala almeno in dvd”.  

Federico Pontiggia

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