La storia è vecchia, ma ogni giorno più attuale e terribile. La povera gente,
rischiando la vita, lascia tutto dietro di sé nel tentativo di sopravvivere, di
vivere altrove. Ma altrove nessuno li vuole, se non come manodopera in lavori che gli altri non vogliono fare. In questo film l'altrove è il Nord America, e i poveri per la maggior parte messicani. Chantal Akerman dà voce a uomini, donne e bambini che raccontano con sorprendente semplicità la loro esistenza drammatica, il tentativo di valicare il muro che separa il sud del mondo, quello degli emarginati, dal nord, quello dei pochi che dettano le regole del gioco. I disperati che attraversano il deserto a piedi rischiando di morire, si trovano davanti le armi di chi sta dall'altra parte della barricata. La regista ha realizzato De l'autre càté con estrema lucidità narrativa e con movimenti di macchina di grande impatto visivo, come nell'interminabile piano sequenza che ci accompagna lungo il muro che divide gli Stati Uniti dal Messico.
