In una cittè dominata da mercato globale, ebrezza telematica ed immagini vincenti, dov'è il posto per chi non conosce il gioco, per chi ne cerca il senso, per chi tace e per chi ha perso? La voce implacabile di uno slogan pubblicitario offre le sue risposte. La realtè è un disincanto, che solo la moda, la borsa o internet possono coprire di sogni. Sguardi invitanti splendono dai manifesti e facce stinte si riflettono dai tram, passano donne in carriera e vecchi sperduti nel traffico, notizie di borsa e uccelli morenti. Vite e storie che non si incontrano nè si riconoscono, anime solitarie nel compresso universo metropolitano.