«Vorrei tanto essere invisibile, così che la mia presenza smettesse di rovinare tutto»: un appunto dal diario di Ton Van Zantvoort, co-regista di questo documentario, che ha passato otto anni a viaggiare per il mondo. Con lui una telecamera e la volontà di riprendere i più diversi ambienti, umani e naturali, con cui si trovava ad interagire. Il risultato è un flusso di immagini, che, raccontando in modo frammentario e poetico l’impatto che il turismo di massa ha sul nostro pianeta, evoca ed affronta temi quali la solitudine dell’uomo, le ineguaglianze tra Nord e Sud, il nostro rapporto con la natura e gli animali.