Composta solo da immagini fisse, la telecamera passiva osserva a lungo le mucche intrappolate dietro le sbarre della stalla. Ogni sequenza offre dipinti lenti e statici, a volte insopportabili, di mucche all'interno del dominio industriale. Attraverso il dispositivo che sperimenta una temporalità lenta, il film Belgian Blue mette in discussione la nostra concezione dell'animale utilitaristico. Perché entriamo in empatia con gli animali domestici e classifichiamo gli altri come "utilità" del consumo? A volte, inaspettatamente, alcuni guardano l'obiettivo e richiamiamo la nostra attenzione sulla loro situazione. Il loro sguardo risuona e percorre tutto il film, l'ultimo sguardo prima della separazione, come quello della madre e del suo vitello, strappati dai contadini. Il regista prende lo spettatore sia come testimone che come ostaggio dell'immagine e costringe lo sguardo verso l'insopportabile, senza scampo, sempre attraverso il dispositivo di una lunga inquadratura fissa. Infine, lo spettatore viene trasportato come una mucca nella stalla, indifeso.