Sul Danubio, il fiume che d'acqua potabile a 10 milioni di persone", afferma Knezevic "ha galleggiato per giorni una macchia di petrolio lunga 15 chilometri mentre il PVC bruciava nelle fabbriche in fiamme". Le fabbriche sono quelle della zona industriale di Pancevo, la cui agonia è raccontata in Nessuno ha notato che la primavera è arrivata. Rispetto alla guerra in diretta TV, questi documentari sono diversi anche per la distanza dai danni di guerra, ripresi in maniera ravvicinata con inquadrature più strette che fanno spiccare le case sventrate dai bombardamenti, il Danubio e la Sava coperti di pesci morti, le strade piene di corpi di animali e di persone.