Mentre imperversa lo scempio che il turismo consumistico compie sulla Polinesia ex "ultimo paradiso", il vecchio Atai esprime la sua indignata protesta alimentata dalla nostalgia per quello che è ormai solo un ricordo. Rievoca la propria nascita, l'infanzia ("succhiavo latte e spruzzi di mare: fu così che il mare divenne mio fratello"), e l'adolescenza fino al giorno in cui il padre perse la vita nella pesca delle madreperle. Sfilano sullo schermo, visti e narrati da Atai, l'ambiente, i costumi, le leggende, la mitologia, il quotidiano rapporto con il mare amico-nemico.
Atai ci fa rivivere l'iniziazione all'arte del navigare e del pescare, la sua prudenza e il suo coraggio di fronte allo squalo e alla murena. Intanto arrivano i bianchi a vendere cose inutili e comprare coralli e madreperle e a trasformare l'isola in un perpetuo luna park.