Per una delle prime prove che aprono una lunga carriera di documentarista, Michele Gandin racconta come dalla grande fabbrica di tubi si sia progressivamente irradiata la cittadina di Dalmine, città-fabbrica che esiste, di fatto, nell'interazione continua tra l'azienda e i suoi lavoratori, per cui vengono costruite le case, i negozi, la scuola, il dopolavoro e tutti i centri di aggregazione sociale, nell'ideale pianificazione di una totalizzante utopia produttiva.