Giuseppe De Santis


{:it}Giuseppe De Santis nacque a Fondi da Oreste, geometra, e da Teresa
Goduti. Già negli anni della formazione mostrò il vivo interesse per la
letteratura, componendo e pubblicando racconti intessuti di vita paesana
e familiare.
Tra il 1935 e il 1940 a Roma, studente universitario di Lettere e
filosofia (che presto abbandonerà per seguire la sua vocazione di
cineasta) poté frequentare un gruppo di giovani intellettuali gravitanti
intorno al Meridiano di Roma ma soprattutto alla galleria d'arte della
Cometa diretta dal poeta Libero de Libero, suo conterraneo. Il gruppo
elaborava allora una poetica e visione artistica globale versata
all'interdisciplinarità e improntata a razionalità e concretezza: e
proprio per questi principi il De Santis capì che l'illustrazione e la
discussione più efficace poteva essere realizzata meglio con lo
strumento della cinematografia.
Frequenta la trattoria Fratelli Menghi punto d'incontro per pittori,
poeti, ma soprattutto giovani registi e sceneggiatori come Giuliano
Montaldo, Ugo Pirro, Franco Solinas, Elio Petri e Mario Monicelli.
Il quel periodo la situazione del cinema italiano era depressa, a causa
del divieto autarchico decretato dal fascismo contro l'importazione di
film stranieri: imperversava la moda dei telefoni bianchi, etc. A tale
situazione reagì il gruppo di intellettuali raccolti intorno alla
rivista quindicinale Cinema (diretta da Vittorio Mussolini, figlio di
Benito Mussolini), su cui già dal 1940 De Santis curò una rubrica fissa:
discutendo e collaborando con giovani di talento, quali Carlo Lizzani,
Gianni Puccini e Antonio Pietrangeli, contribuì allora a fare di Cinema
la rivista che durante il fascismo riuscì a svolgere, tra le righe,
un'opposizione sempre più chiara e significativa alla politica culturale
del regime (Gianni Rondolino, Storia del cinema italiano, p.410) e quel
vivaio di forze culturali, ispirate dalla visione culturale di Giuseppe
Bottai, nel dopoguerra convertitesi all'antifascismo contribuiranno al
rinnovamento della cinematografia italiana.
Peraltro negli anni 1940 e 1941 De Santis frequentò a Roma il Centro
Sperimentale di Cinematografia, dove si diplomò brillantemente e poté
realizzare le prime prove di regia. In quegli anni entrò anche in
contatto con un importante gruppo di giovani romani antifascisti,
segnatamente Mario Alicata, Giaime Pintor, Antonello Trombadori e il
conterraneo Pietro Ingrao tutti fuoriusciti dal fascismo sociale ed
antisemita di Bottai per approdare gradatamente al comunismo. La
frequentazione di questo gruppo fu determinante per l'orientamento
politico e culturale del giovane De Santis, che militando nel PCI
incontrò spontaneamente la classe operaia e il mondo contadino, dai
quali attingerà non solo temi e questioni che tratterà nelle sue opere
mature, ma anche uno stile appropriato, realista e epico come lo erano
le tradizioni narrative e cantate della cultura popolare.{:}{:en}{:}

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