Mario Ruspoli (1925 - 1986), romano, ma francese d'adozione, è uno dei protagonisti del cinema diretto, espressione che egli stesso propone nel 1962, in alternativa di cinéma vérité. La sua esperienza di documentarista è il riflesso di un'attenzione alla realtà circostante coniugata a una volontà di rappresentazione critica e di organizzazione strutturata degli eventi. Ruspoli è un profondo sostenitore delle nuove tecniche di ripresa leggere e della presa diretta del sonoro, oltre che un attento critico cinematografico dell'esperienza documentaria contemporanea. Tra i suoi film, ricordiamo il documentario Les hommes de la baleine (1958), realizzato con la collaborazione di Rouget e Marker, e Blues man (1963).