Lina Wertmuller


Iscrittasi ai corsi di regia dell'Accademia Pietro Sharoff nel 1951, dopo un'intensa attività di sceneggiatrice, dialoghista e regista (per il teatro di burattini di M. Signorelli, il cabaret, la commedia musicale di Garinei e Giovannini e la televisione, realizzando tra l'altro la regia della trasmissione Canzonissima), dopo avere esordito nell'aiuto regia di Fellini in 8 1/2 (di cui collabora anche alla sceneggiatura), nel 1963 realizza un film d'autrice, I basilischi, tenera satira dei giovani delle province del sud, apprezzato sia in Italia sia all'estero, che ottenne la Vela d'argento e il premio Fipresci al Festival di Locarno nel 1963 e il premio della giuria dei giovani al Rencontres del Films pour la jeunesse. Con N. Manfredi, gira nel 1965 Questa volta parliamo di uomini, vincitore della Maschera d'argento. Negli stessi anni diresse per la televisione Il giornalino di Gian Burrasca, adattamento dal romanzo di Vamba che fu subito un grande successo di pubblico, e due commedie musicali con Rita Pavone, sotto lo pseudonimo di George H. Brown, Rita la zanzara e Non stuzzicate la zanzara. Ottiene grande fama negli anni Settanta scrivendo e dirigendo una serie di commedie aggressive: MimÁƒ ¬ metallurgico ferito nell'onore (1972), Film d'amore e d'anarchia (1973), Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto (1974), Pasqualino settebellezze (1975), interpretati da Giancarlo Giannini e Mariangela Melato, che caratterizzano subito lo stile particolare di fare regia della W.: toni grotteschi, stravaganti, racconti macchinosi e abbondanti. I film successivi, sempre marcati dal suo stile ironico e da titoli molto particolari, lunghi, baroccheggianti sono Sotto... sotto... strapazzato da anomala passione (1984), Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti (1985), Notte d'estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico (1986), In una notte di chiaro di luna (1989), Io speriamo che me la cavo (1992), Ferdinando e Carolina (1999). Dal 1988 al 1993 Áƒ ¨ stata commissario straordinario del Centro sperimentale di cinematografia. Nel 1996 dal romanzo di D. Rea ha realizzato Ninfa plebea e Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica, sul tema sempre presente nei suoi lavori del conflitto di classe, tra un operaio comunista e una parrucchiera leghista. Nel 2001 le è stato conferito il Premio alla Carriera al Trani Filmfestival.

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26° Festival

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05 Giugno - 11 Giugno 2023
TORINO

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